Taglio di ritorno
Si tratta di un taglio con cui si asporta una parte di ramo “tornando indietro” fino a una diramazione secondaria, in questo modo la diramazione andrà a sostituire il ramo principale.
Il taglio di ritorno si esegue quando voglio contenere un ramo, accorciandolo o modificando la sua direzione di sviluppo. Per questo come vedremo è il taglio adatto quando vogliamo abbassare una pianta, che si sta alzando troppo.
Si chiama “di ritorno” perché si tratta di ritornare indietro lungo il ramo, per accorciare la branca che voglio contenere.
Per capire come mai è necessario ritornare all’intersezione dobbiamo comprendere le logiche con cui la pianta sviluppa i rami. Semplifico un poco la questione, evidenziando due fattori importanti per la pianta:
- Lo scorrere della linfa. Immaginiamo i rami come dei tubi idraulici, all’interno dei quali scorre la linfa.
- La dominanza apicale. Le piante cercano di arrivare in alto con una punta.
Il taglio di ritorno è un taglio a legno, per evitare problemi si effettua nel periodo corretto per favorire la rimarginazione; solitamente si approfitta del riposo vegetativo invernale.
Come fare un taglio di ritorno
Idealmente il taglio di ritorno deve essere fatto tornando verso un ramo secondario che abbia un diametro compreso tra 1/3 e 2/3 del ramo principale che andiamo a raccorciare.
Quando facciamo il taglio cerchiamo di dare un’inclinazione che segua quasi il profilo della branca, in modo che sia più semplice che il taglio si rimargini.
In genere si torna su rami secondari diretti verso l’esterno della chioma, in modo che la pianta prenda una direzione piùampia piuttosto che favorire sviluppo di rami all’interno.
Il taglio di ritorno si può fare tornando a un ramo secondario, ma anche tornando verso una gemma a legno.