Rimozione e contenimento della Processionaria
Cos'è:
La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero appartenente alla famiglia Notodontidae.
Si tratta di un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l’essere umano, e i suoi effetti si manifestano dopo un giorno.
Da giovane si presenta come una larva da 1 cm fino a 3 cm e mezzo dotata di numerosi peli irritanti per gli animali (uomo compreso) che usa come tecnica di difesa; si sposta in gruppi quasi sempre in fila indiana formando una sorta di “processione” (da cui il nome) e si compattano quando raggiungono il loro nido bianco di seta.
Da adulta si presenta sotto forma delle cosiddette “farfalle triangolari”; le dimensioni possono essere variabili, ma solitamente è di 3-4 cm e la colorazione delle ali è variabile dal bianco sporco al giallo avorio chiaro, con delle striature quasi invisibili di colore più scuro. L’apertura alare è di 5 cm circa. Come molte falene, alcune di esse possono emettere, se minacciate, un liquido giallastro molto irritante, per poi volare via.
La processionaria del pino attacca tutte le specie del genere Pinus, ma mostra una certa preferenza per Pinus nigra e Pinus sylvestris, inoltre si può trovare occasionalmente anche sui cedri, su Picea abies e su Larix decidua. Sverna allo stadio di larva di terza e quarta età all’interno dei caratteristici nidi sericei che vengono intessuti sui rami dei pini. In primavera le larve riprendono l’alimentazione cibandosi degli aghi di pino, ma nelle stagioni più fredde, quando la temperatura del nido supera i 9 °C le larve escono a cibarsi anche in inverno.
Di solito le larve sono attive solo la notte, mentre di giorno si trattengono al riparo nel nido. In primavera le larve sono molto voraci e causano forti defogliazioni.
Giunte a maturità le larve abbandonano definitivamente il nido e si dirigono lungo il tronco verso il suolo in file lunghe vari metri nelle tipiche “processioni” fino a che non trovano un luogo ideale dove interrarsi fino ad una profondità di 10-15 cm. Le larve provenienti dallo stesso nido si incrisalidano tutte insieme nel terreno in bozzoli singoli fittamente accatastati l’uno accanto all’altro. Una parte delle crisalidi può rimanere in diapausa anche fino a 7 anni. In luglio-agosto compaiono gli adulti, le femmine depongono sugli aghi dalle 100 alle 280 uova, in un’unica ovatura a forma di manicotto. Le larvette nascono a fine agosto-settembre e iniziano ad alimentarsi subito sugli aghi, causando solo danni modesti.
Cosa facciamo:
Interveniamo asportando i nidi tra dicembre e febbraio e, dal mese di giugno, possiamo impedire l’accoppiamento degli adulti installando trappole a ferormoni (quando riprendono gli sfarfallamenti degli adulti). Tali trappole, assolutamente innocue per l’uomo, impediscono la riproduzione degli insetti defogliatori.